Addarella

08-09-2016

Percorso Naturalistico - culturale alla scoperta delle impronte Leonardesche nello straordinaario contesto paesaggistico del medio corso dell'Adda.

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Come fosse un libro, la valle dell’Adda ci racconta una storia lunga centinaia di migliaia di anni; la grande varietà di paesaggi e di ambienti naturali presenti tra il lago e la pianura è dovuta all’azione modellante dei ghiacciai nella parte più settentrionale, a quella del fiume nella parte meridionale. Durante l’ultima glaciazione i ghiacciai, oggi limitati a pochi lembi residui in zone di alta montagna, coprivano un’estensione ben maggiore, arrivando quasi alle porte di Milano. Le grosse “lingue” glaciali che, scendendo dalle Alpi, invadevano la pianura, lasciarono come traccia del loro passaggio, oltre alle valli che si sarebbero trasformate nei grandi laghi prealpini (Maggiore, Como, Iseo e Garda), enormi ammassi di detriti: le colline chiamate “morene”.
Una delle testimonianze più evidenti di questo processo è il “ceppo dell’Adda”, la roccia di origine glaciale che caratterizza il paesaggio del fiume fino all’altezza di Trezzo, utilizzata fino al secolo scorso come pregiato materiale da costruzione. All’altezza di Paderno l’Adda si in uno spettacolare canyon di ceppo, la Forra d’Adda, Monumento Naturale del Parco Adda Nord: perfino Leonardo ne fu affascinato al punto da studiarlo, misurarlo, disegnarlo nei codici e ritrarlo sullo sfondo della Vergine delle rocce. Un altro 

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